Perché lo dice il capo

“Fai questo”. “Perché?”. “Perché te lo dico io”. Non funziona più. Se non comprendono gli scopi ultimi di ciò che stanno facendo, i membri di un team scappano in fretta. Non solo: le persone sono più efficaci e creative se vengono coinvolte attivamente sugli obiettivi. In un certo senso, abbiamo ribaltato il ruolo del manager: definiti gli obiettivi, il manager è al servizio delle persone per aiutarle a raggiungerli.

Per alcuni manager vecchio stile, questo approccio può essere motivo di vergogna, causa di lesa maestà. Nel nostro caso, preferiamo lavorare con persone di talento, creative e motivate, piuttosto che comandare un gruppo di yes-man demotivati. Certo, chi è al comando deve interpretare diversamente il proprio ruolo di autorità, non limitandosi ad assegnare incarichi ma condividendo con gli altri membri del team parti di effettiva responsabilità. Facendolo, aumentano le probabilità di successo e si gode di relazioni più autentiche e soddisfacenti.

Qual è l’opposto? Un team in cui una persona intelligente prova a chiedere il perché delle cose e a proporre alternative migliori, ma non viene ascoltata. Ben presto corre su LinkedIn a cercare il prossimo lavoro.

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